MIXTAPE #25
| February 4th, 2016_________ | ___ | | o___o | |__/___\__|
Questa settimana siamo rimasti affascinati da diverse cose. Una è sicuramente la delicatezza degli acquerelli di Ilaria Clari: dolci ed eteree rappresentazioni della carne, nell’accezione più sessuale del termine. Veli di colore che si sovrappongo per creare delle illustrazioni che esprimono tutto il lato gioiso e poetico del sesso.
Per rimanere in tema di acquerelli, vi segnaliamo le bellissime tavole di Tytus Brzozowski, architetto e acquerellista, che ha immaginato degli scorci di una coloratissima città utopica in cui la modernità trova posto nella storia: magnifici palazzi, che strizzano l’occhio all’architettura di Varsavia, si ergono su leggerissimi pilastri di lecorbusiana ispirazione, una brillante luce del sole che illumina le vie e i mezzi aerei e tanti abitanti, tutti spensierati che fanno picnic sull’erba e vestono di mille colori. Abbiamo già detto che si tratta di un’utopia?
Parliamo di fotografia. Questo, a parer nostro, elegantissimo “Ritratto di patata” ad opera di Kevin Abosch è stato acquistato da un collezionista per la cifra di un milione di euro. L’uomo in questione si era innamorato del ritratto del tubero che Abosch conservava a casa sua, appeso ad una parete. Il fotografo ha scattato sapientemente questa foto, rigorosamente a fondo nero (come tutti i suoi ritratti), mettendo in evidenza l’aspetto rugoso del tubero che tanto aveva studiato in passato, in veste di biologo. Comunque, se volete, è possibile farsi fare un ritratto uguale a quello della patata dallo stesso Abosch, ma sappiate che il costo è di qualche centinaia di migliaia di euro e che, sicuramente, il suo prezzo di vendita non arriverà mai a quello della patata.
Sempre in ambito fotografico, la Canon Australia ha giocato un divertente scherzetto ad alcuni fotografi, commissionando un servizio fotografico in uno studio vuoto. Il tema era libero, ma ai fotografi era vietato farsi degli autoscatti e fotografare oggetti che non fossero nella stanza. Ecco, la stanza però era completamente vuota. L’esperimento, dal titolo “Blank” ha messo a dura prova i fotografi, i quali si sono ingegnati come meglio potevano, dando vita ad un progetto alquanto interessante.
Per gli amanti del caffè, il designer tedesco Julian Lechner ha unito il dilettevole, la pausa caffè, all’utile, l’ecologia. Nasce così Kaffeeform, una serie di tazzine realizzate con i fondi di caffè, racimolati nelle varie caffetterie della sua città, colla naturale e trucioli di legno: il risultato è uno splendido servizio, fatto di un materiale resistentissimo, impermeabile e che può addirittura essere lavato in lavastoviglie. Il designer ha voluto semplicemente dare una nuova vita alle enormi quantità di caffè usato che viene consumato giornalmente nel mondo. Le tazzine sono tutti pezzi unici e diversi tra loro e le potete acquistare direttamente dal sito in servizi da due fino a otto, oppure singolarmente (i prezzi vanno da 20 a 100 € ).
Per tutti gli amanti delle cose cozy, segnaliamo questo divertente rivestimento per pareti interne, dal nome “Treccia“. Una superficie che sembra lavorata a maglia, progettata da 3D Surface.
A Grenoble, in Francia, una piccola casa editrice, la Short Edition, ha avuto la geniale idea di sistemare, davanti alle fermate dei mezzi, questi simpatici distributori automatici di racconti. L’idea nasce per diffondere un po’ l’amore per la lettura e, soprattutto, per fornire una divertente alternativa al controllo compulsivo dello smartphone per ingannare l’attesa. A seconda del tempo che si deve aspettare, si può scegliere la lunghezza del racconto. Potremmo prendere esempio da questi francesi, ogni tanto…
Concludiamo con una storiella che, negli ultimi giorni, si sta diffondendo a macchia d’olio: la Mattel ha finalmente capito che la donna come Barbie non esiste e ha quindi creato una serie di bambole più somiglianti alla realtà. Questa rivoluzione, che ha preso il nome di “The doll evolves“, vede come protagoniste Barbie spilungona, Barbie tappa, Barbie chiattona e altre bambole normodotate che sembrano tanto uscite dal mondo reale. E il bello è che le bambine non si sono lamentate, ma hanno esultato nel vedere che anche la diversità, la varietà e la non canonicità possono essere delle cose belle, persino in un mondo perfetto come il mondo di Barbie.
E questo è tutto gente! Al prossimo Mixtape!