MIXTAPE #27

| February 18th, 2016
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L’indifferenza è una cosa brutta: l’Italia è un Paese che fa l’indifferente davanti a molte cose. Per esempio, vi ricordate le 17 opere (parliamo di Tintoretto, Benini, Caroto, Bellini, De Jode, Mantegna, Pisanello, Rubens) che sono state candidamente rubate dalla collezione permanente di Castelvecchio, a Verona, non molto tempo fa? No? Beh, è normale che non ve ne ricordiate, perchè i telegiornali ci hanno abituati a rimanere indignatissimi davanti a notizie come questa e a dimenticarle subito dopo, quando si trova qualcosa di più interessante di cui parlare. Bene, vogliamo aprire questo Mixtape con una bellissima iniziativa che serve proprio a combattere l’indifferenza, soprattutto quella nei confronti del mondo dell’arte che, in questo periodo di crisi, è un po’ considerata un capriccio, quasi ancor più inutile del gossip. Male, molto male. Comunque, dicevamo, a Verona un gruppo di ragazzi, di cui Bruno Milfo si è fatto portavoce, ha deciso di fare di tutto perchè il furto di queste opere non venga mai dimenticato, affinchè si continui a cercare le opere in questione e a salvaguardare il mondo dell’arte, grande patrimonio della nostra ormai disillusa nazione. Questi ragazzi, esponenti famosi e non della street art e della cosiddetta “arte da cavalletto” stanno pian piano tappezzando la città di Verona con delle coloratissime riproduzioni delle opere rubate, tutte accompagnate dallo slogan “#iononmilasciofregare“. Quasi a dire, ok, ci avete rubato un pezzo di storia e di cultura, ma questa storia e questa cultura continueranno a vivere nelle nostre città, scendendo nelle strade e facendosi più grandi e visibili, urlando che questo non è solo un Paese di ladri e malfattori, ma anche di colori e passioni e che non basterà un furtarello a farcelo dimenticare. Inutile dire che AD li sostiene e che vi invita, soprattutto se siete veronesi, ma anche se non lo siete, a prendere parte all’iniziativa, perchè lo può fare ogni artista, con qualunque tecnica, l’importante è solo che ci creda veramente. Quindi, attenti perchè le 17 opere rubate potrebbero essere dappertutto!

 

 

 

E’ vero, si può fare arte proprio con tutto, ma a fare la differenza sono le idee. Stephen Lund, per esempio, ha avuto un’idea geniale: fare arte con il gps su delle mappe digitali. L’artista canadese ha infatti utilizzato un’applicazione per cellulare, Strava, utilizzata dai ciclisti e dai runner per monitorare il percorso completato, tracciandolo sulle mappe di Google. Lund ha percorso le strade della sua città, British Columbia, con la bici, in modo da comporre dei simpatici disegni con il segnale gps inviato all’app. Il risultato è davvero molto molto simpatico e lo potete ammirare, in versione completa, su GPSdoodles.

 

 

 

 

 

Sempre per rimanere in tema di street art, guardate che bell’idea hanno avuto quelli della Oreo per promuovere dei cupcake farciti dalll’inconfondibile sapore dei loro biscotti per le strade di New York: si tratta di “Oreo Wonder Vault” uno sportellino che permette di affacciarsi nel “magico mondo del gusto di Oreo”. Poi basta tirare la leva rossa per ricevere, direttamente dal magico mondo in questione,  un piccolo pacchettino con un cupcake da assaggiare in anteprima prima del lancio sul mercato. Se ve lo state chiedendo: no, Johnny Depp vestito da Willy Wonka non c’è.

 

 

 

 

Cambiando argomento, vi segnaliamo questi splendidi dipinti di Hsiao-Ron Cheng artista e illustratrice tailandese. Noi l’abbiamo scoperta grazie all’artwork che ha creato per l’album “Roses” della cantante francese Coeur De Pirate, un tripudio di delicatezza e femminilità, tratti che si ritrovano in tutte le sue opere. Bellissima ed eterea la serie “Flora” e le illustrazioni per la collaborazione con il brand LES . In realtà vi consigliamo di spulciare tutto il suo sito, vi farà sentire profumo di fiori e note dolcissime anche se vi trovate ancora in ufficio.

 

 

 

beth ditto plus size collection jumpsuit beth ditto

 

Ancora moda: sicuramente vi ricorderete della collaborazione tra Beth Ditto, l’eccentrica cantante dei Gossip, e Jean Paul Gaultier per una linea di abiti per ragazze plus size di cui vi avevamo parlato nel Mixtape #22. Finalmente è diventata realtà. I modelli del marchio Beth Ditto sono tutti bellissimi e mooolto mooolto cool. Dispiace solo che il marchio produca solo ed esclusivamente taglie dalla XL alla 3XL perchè sono davvero dei pezzi che vedremmo bene addosso ad ogni ragazza dalla personalità forte ed esplosiva come la Ditto, con o senza le sue curve.

 

 

 

 

E se le cantanti si cimentano con la moda, gli stilisti ci provano con l’interior design. E ci riescono anche benissimo! Per credere, basta guardare la collezione di Issey Miyake per Ittala: piatti, vasi e ornamenti tessili per la vostra casa, tanti origami e forme dal sapore vagamente giapponese. Dei must-have, un po’ costosetti, ma raffinatissimi.

 

 

 

 

Carina l’idea di Polytuftmarchio svedese che ha dato nuova vita a delle cose pressoché inutili: le etichette dei jeans. Questi piccoli oggetti, provenienti da centinaia di vecchi jeans, sono stati, infatti, assemblati e trasformati in un divertente tappeto.

 

 

 

Per dimostrare quanto sia importante l’illuminazione nel cinema e nella fotografia, il regista e designer Nacho Guzman ha realizzato questo video in cui illumina il volto di un’attrice da diverse angolazioni e con diversi colori. Il risultato è stupefacente: la ragazza cambia continuamente, portando lo spettatore quasi a credere che si tratti di persone diverse.

 

 

 

 

Chiudiamo con un po’ di girl power nel mondo della musica: la cantante Annie Clark, in arte St. Vincent (cliccate sul suo nome per non perdervi il suo tributo a Cobain insieme a ciò che resta in vita dei Nirvana), ha firmato un modello di chitarra per la Ernie Ball Music Man. La particolarità della St. Vincent Signature è di essere uno strumento completamente female-friendly. La chitarra è infatti molto leggera e la sua forma particolare lascia lo spazio “per un seno o due”. La cantante è una donna molto minuta e l’idea di creare una chitarra femminile le è venuta proprio quando si è resa conto che una Stratocaster o una Les Paul le procuravano un bel mal di schiena, aggravato oltretutto dalla postura sbagliata, assunta per via della mancanza dello spazio per il seno. “Se hai un buono strumento, suonerai sicuramente meglio” dice la Clark. E, data la musica che sforna, come darle torto?!

 

Questo è tutto, gente! Al prossimo Mixtape!

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